lunedì 24 dicembre 2012

Come una gatta sul tetto che scotta ....

Come si sente una gatta su un tetto che scotta? Non vede l'ora di trovare un appiglio per saltare giù o cerca di resistere il più possibile per vedere sorgere la luna .....

In questa frenetica domenica prenatalizia, IRIS ha rallentato e ha dedicato la sua intera programmazione alla diva dagli occhi viola, una maratona cinematografica per omaggiare Liz Taylor.  
Dopo il "Gigante", "Lord Brummel" e "Venere in Visone", non è mancato il classico "La gatta sul tetto che scotta".
E si sa: in maratona si va piano ma si va lontano, e così si trova  lo spazio per la riflessione!!
Dopo la visione di quest'ultimo film mi sono chiesta: come si sente una gatta su un tetto che scotta? Non vede l'ora di trovare un appiglio per saltare giù o cerca di resistere il più possibile per vedere sorgere la luna.
Nel film  assistiamo alle vicende di un matrimonio difficile, uno come tanti! Maggie, donna passionale sinceramente innamorata di suo marito, è disposta a tutto per riaverlo. Brick, il marito, è un affascinante e dannato Paul Newman che sembra non avere più interesse per la moglie. 
Come mai accade questo? Qual è la causa?  Un'altra donna? Una forte depressione o una celata passione omosessuale per Skipper, amico di adolescenza morto suicida? 
Qualunque sia la motivazione, Maggie, proprio perché innamorata, è incapace di aprire gli occhi su una di queste possibilità e di accettare passivamente il disinteresse del marito. Combatte per riaccendere la passione di lui! 
Ma fino a che punto?  Cosa è disposta a fare? Quanto Maggie si vuole mettere in gioco? 
La risposta ce la fornisce lei quando Brick le chiede " Ma che cosa vuole una gatta in bilico su un tetto che scotta?" e lei risponde "Resisterci sopra il più a lungo possibile, credo."
E voi vi siete mai sentite come Maggie, un po' gatte in bilico su un tetto rovente? Impelagate in una situazione eccitante e dolorosa, dalla quale scappare e dalla quale eravate terribilmente attratte? Una sfida da vincere per la quale giocare fino all'ultimo round con il rischio di farsi male?
Avete combattuto per il vostro amore difficile, resistendo su un tetto rovente, o siete saltate giù perché lui, l'amore, se è tale vi deve inseguire? Di quale partito siete?
Ma alla fine è vero che i gatti cadono sempre in piedi o c'è il rischio di farsi ancora più male scappando via?
A qualunque scuola di pensiero apparteniate, ricordate che una certezza c'è: la donna è gatta. E' intimamente indipendente per quante fusa e smancerie essa possa fare, è  lei che decide se resistere sul tetto in attesa della luna o lasciare il campo per cercare situazioni meno roventi ..... 




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