Salve a tutte,
voi dove siete? Al mare? In
montagna? In una città d’arte? O semplicemente a casa ?
Ieri, io mi trovavo
sul terrazzo semi nascosto di casa mia in una dormiente e palustre cittadina
padana. Mi sono posizionata sulla sdraio in direzione del getto del ventilatore
attaccato alla presa esterna, ho riempito di acqua fredda una bacinella viola
in pendant con il costume che indossavo e mi sono coricata al sole. Dopo i primi
10 minuti di disagio, ho iniziato a ridere. Un misto tra compiangimento ed
autoironia.
Ho pensato “per le prossime due settimana questo sarà il mio beach club privato e che mare avrò a disposizione!” Poi ho accesso il tablet e a
raffica mi sono sciorinata tutte le foto da “invidia”. Scatti di cocktail
ghiacciati si tavolini di canapè, distese blu e cappelli di paglia, cieli
sconfinati e pioppi marini, pelli bruciate al sole e guanciotte rosse come
ciliegie. Poi mi è capitata l’immancabile foto di “piedi rigenerati in acqua”. La maggior parte
sono piedi femminili, rigorosamente con smalto rosa shocking, uno sull'altro, quasi a coccolarsi a vicenda. Così per gioco
ho provato a riprodurre la stessa foto, ho fatto in modo di tagliare il bordo
della bacinella, ho inquadrato solo i piedi (accuratamente smaltati), l’acqua e
il riflesso del sole. Click, ed ecco la foto c’era. L’ho pubblicata e se volevo
potevo localizzarla ovunque volessi …. anche a Miami. E così mi sono
illuminata, ho capito la motivazione di tutti quei piedi rosa, blu, verdi sparsi
per il web. Non ero la sola costretta in città in pieno agosto, avevo delle
colleghe molto più furbe di me!!!
Se prima dell’era
del digitale e dei social, il problema era “cosa
dico ai miei amici a settembre? quando si organizzano le serate per vedere
tutti insieme le foto dell’estate? dove sono stata/o? Da nessuna parte? Posso
sempre dire che ero a Barcellona, che si è bruciato il rullino della macchina
fotografica. Mi procuro qualche cartolina del posto, una guida per conoscere il
nome dei monumenti e dei ristoranti. Ecco ho risolto!!”
Adesso, con il tag
in tempo reale, è tutto più difficile! Il cosa, il dove e il quando raccontato
minuto per minuto la tua vacanza! Mamma che stress!!
Per fortuna, noi donne
ne sappiamo una più del diavolo pur di raccontare quelle bugie che come mancate
verità primo o poi si avvereranno (ricitando la Mannoia)!!
Quindi con un bel
post che recita “sono stanca di tanto
esibizionismo, almeno in vacanza tuteliamo la nostra privacy! ci rivediamo a
settembre” e sotto la foto dei
nostri piedini acquatici, il gioco è
fatto. Certo se sei solita postare il cappuccino al mattino, la porta di casa
prima di uscire e subito dopo averla chiusa, sarai poco credibile. Ma almeno in
questo modo sarai costretta a rendere verosimile la tua messa in scena e
disintossicarti da facebook e dalla sindrome del tag.
A parte quest’ultimo
effetto collaterale positivo, in effetti ci si potrebbe anche risparmiare tutta
questa fatica e tanta ipocrisia. Anzi si dovrebbe!!
Si potrebbe dire la
verità della serie “lavoro tutta
l’estate. Per fortuna che ho un lavoro. Per le ferie poi si vedrà”, oppure “non ho un lavoro. E proprio perché non ho
un lavoro, non mi posso permettere di andare da nessuna parte” o anche “sono in ferie, ho un lavoro e nonostante ciò
non posso andare in giro”. E quindi? Che problema c’è?
In fondo quanti
libri ancora da leggere abbiamo sulla mensola?
e gli album da ascoltare? per non parlare delle foto da sistemare e di quelle
esercitazioni al piano ancora in arretrato …. E una miriade colorata di possibilità
interessanti.
I viaggi che possiamo intraprendere
anche dalla sdraio di plastica del terrazzo di casa non sono affatto da
sottovalutare.
A settembre potete
sempre organizzare la serata “questa estate che cosa ho imparato?”
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