sabato 10 agosto 2013

Se non vado da nessuna parte questa estate, dove mi taggo? La soluzione è nei tuoi piedi …

Salve a tutte,
voi dove siete? Al mare? In montagna? In una città d’arte? O semplicemente a casa ?

Ieri, io mi trovavo sul terrazzo semi nascosto di casa mia in una dormiente e palustre cittadina padana. Mi sono posizionata sulla sdraio in direzione del getto del ventilatore attaccato alla presa esterna, ho riempito di acqua fredda una bacinella viola in pendant con il costume che indossavo e mi sono coricata al sole. Dopo i primi 10 minuti di disagio, ho iniziato a ridere. Un misto tra compiangimento ed autoironia.
Ho pensato “per le prossime due settimana questo sarà il mio beach club privato e che mare avrò a disposizione!” Poi ho accesso il tablet e a raffica mi sono sciorinata tutte le foto da “invidia”. Scatti di cocktail ghiacciati si tavolini di canapè, distese blu e cappelli di paglia, cieli sconfinati e pioppi marini, pelli bruciate al sole e guanciotte rosse come ciliegie. Poi mi è capitata l’immancabile foto di  “piedi rigenerati in acqua”. La maggior parte sono piedi femminili, rigorosamente con smalto rosa shocking, uno sull'altro, quasi a coccolarsi a vicenda.  Così per gioco ho provato a riprodurre la stessa foto, ho fatto in modo di tagliare il bordo della bacinella, ho inquadrato solo i piedi (accuratamente smaltati), l’acqua e il riflesso del sole. Click, ed ecco la foto c’era. L’ho pubblicata e se volevo potevo localizzarla ovunque volessi …. anche a Miami. E così mi sono illuminata, ho capito la motivazione di tutti quei piedi rosa, blu, verdi sparsi per il web. Non ero la sola costretta in città in pieno agosto, avevo delle colleghe molto più furbe di me!!!
Se prima dell’era del digitale e dei social, il problema era “cosa dico ai miei amici a settembre? quando si organizzano le serate per vedere tutti insieme le foto dell’estate? dove sono stata/o? Da nessuna parte? Posso sempre dire che ero a Barcellona, che si è bruciato il rullino della macchina fotografica. Mi procuro qualche cartolina del posto, una guida per conoscere il nome dei monumenti e dei ristoranti. Ecco ho risolto!!
Adesso, con il tag in tempo reale, è tutto più difficile! Il cosa, il dove e il quando raccontato minuto per minuto la tua vacanza! Mamma che stress!!
Per fortuna, noi donne ne sappiamo una più del diavolo pur di raccontare quelle bugie che come mancate verità primo o poi si avvereranno (ricitando la Mannoia)!!
Quindi con un bel post che recita “sono stanca di tanto esibizionismo, almeno in vacanza tuteliamo la nostra privacy! ci rivediamo a settembre” e sotto la  foto dei nostri piedini acquatici, il gioco è fatto. Certo se sei solita postare il cappuccino al mattino, la porta di casa prima di uscire e subito dopo averla chiusa, sarai poco credibile. Ma almeno in questo modo sarai costretta a rendere verosimile la tua messa in scena e disintossicarti da facebook e dalla sindrome del tag.
A parte quest’ultimo effetto collaterale positivo, in effetti ci si potrebbe anche risparmiare tutta questa fatica e tanta ipocrisia. Anzi si dovrebbe!!
Si potrebbe dire la verità della serie “lavoro tutta l’estate. Per fortuna che ho un lavoro. Per le ferie poi si vedrà”, oppure “non ho un lavoro. E proprio perché non ho un lavoro, non mi posso permettere di andare da nessuna parte” o anche “sono in ferie, ho un lavoro e nonostante ciò non posso andare in giro”. E quindi? Che problema c’è?
In fondo quanti libri ancora da leggere abbiamo sulla mensola?  e gli album da ascoltare? per non parlare delle foto da sistemare e di quelle esercitazioni al piano ancora in arretrato  …. E una miriade colorata di possibilità interessanti. 
I  viaggi che possiamo intraprendere anche dalla sdraio di plastica del terrazzo di casa non sono affatto da sottovalutare.
A settembre potete sempre organizzare la serata “questa estate che cosa ho imparato?”




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