domenica 17 marzo 2013

Adesso tocca a loro: le paranoie degli uomini, poche ma buone

Questo pezzo è dedicato alle paranoie che solitamente accompagnano gli uomini nel loro sviluppo psico-fisico. Tutte noi sappiamo che per i maschi vige una legge di proporzionalità inversa tra il numero di pippe manuali che si fanno e quello di pippe mentali. Pertanto è facile dedurre che di quest'ultime (che chiameremo più carinamente paranoie) se ne fanno ben poche  .... e soprattutto per brevi periodi della loro esistenza.  Ecco una breve disamina dell'excursus paranoico di un uomo ....

Anche per loro tutto ha inizio durante la pubertà. In questo particolare periodo della vita il ragazzino scopre un desiderio sessuale irrefrenabile che non riesce a ben direzionare, infatti si sente attratto dalle ragazzine della sua età, dalle madri agè dei suoi compagni di classe, dalla tastiera del pc mentre si fa letteralmente le seghe davanti ad un porno e in ultima istanza anche dal tubo dell'aspirapolvere. La colpa di tutto ciò è da imputare all'esplosione ormonale che cade in concomitanza con lo spuntare della prima peluria ad oscurargli l'organo riproduttivo. In questa fase della sua vita il nostro ragazzino, oltre che a farsi le reali seghe masturbatorie inizia una sfilza di seghe mentali che gli portano una compulsiva misurazione del suo pene accompagnata da un calcolo algoritmico per prevedere quanto gli diventerà lungo entro la fine dello sviluppo. Se il pronostico è positivo, inizierà a sentirsi un dio e a fare lo sborone a desta e a manca. Mentre in caso contrario il poverino vivrà una sfilza di paturnie emotive, accompagnate da svariati tentativi di trovare un fantomatico rimedio, da quello naturale a quello ultraterreno. Questo grande trambusto – sia in un caso che nell'altro - continuerà per svariati anni, fino a quando - grazie a numerose esperienze sessuali – il ragazzo scoprirà (ce lo auguriamo tutte noi) che qualunque siano le dimensioni del pene se non sa come usarlo e come utilizzare altre parti del corpo non riuscirà mai a dare piacere ad una donna. Possiamo affermare – ovviamente con le dovute eccezioni - che dai trent'anni in poi l'uomo stabilisce un patto di alleanza con i suoi ormoni. Da buoni amici, si stringono reciprocamente la mano e vanno a caccia di donne secondo uno schema ben preciso, con il passare degli anni c'è chi riuscirà a praticare la monogamia e chi no. Ma tutto accadrà, comunque, seguendo una certa ciclicità e regolarità. Poi ecco che verso i cinquanta anni il desiderio sessuale inizia a scemare, il loro ormone principale – il testosterone – rompe l'alleanza ed inizia lentamente a ritirarsi a “vita privata”. E' un processo lento e graduale, alle cui prime avvisaglie l'uomo inizia a rendersi conto di non potrà essere più il leone di un tempo. Di fronte a questa nuova prospettiva di vita, un senso di agitazione lo pervade. La motivazione può essere la paura di perdere la reputazione di “trombador” incallito o di non riuscire più a soddisfare una moglie giovane e attiva. Qualunque sia la motivazione, il nostro cinquantenne inizierà a comportarsi in modo strano. Si vestirà in modo giovanile e sbarazzino (in alcuni caso sfiorando il ridicolo) e soprattutto affilerà i denti per andare a caccia di giovani ventenni. Il suo testosterone proverà in extremis a garantirgli le prestazione di un tempo, fino al completo esaurimento. E così, come nelle più classiche delle tragedie, l'atto eroico precederà il finale. Il vecchio leone, dopo gli ultimi ruggiti agguerriti, si rassegnerà e stanco si ritirerà vita privata, con il bene placido di mogli attempate ormai stanche o, invece, per la gioia degli amanti gelosi delle giovani mogli. Ed ecco tutto, niente di più e niente di meno!!

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